-La definizione di salute secondo l'OMS: non solo assenza di malattia ma uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale. Non basta quindi curare ma bisogna prevenire, informare, sensibilizzare, promuovere comportamenti orientati al benessere.
*Invecchiamento: lento e spontaneo processo evolutivo che attraversa le diverse fasi della vita identificate con l'età infantile, pubertà, età adulta, eta avanzata.
*Senescenza: processo di perdita della capacità di funzionare correttamente a livello cellulare con evidenti ripercussioni macroscopiche che portano alla morte.-------------------------------------------------------------------------------- (Blogeriatria by Massimo)

domenica 18 novembre 2018

L'importanza della visita Geriatrica: l'approccio olistico fa la differenza. Cuore reni e cervello insieme per favorire la longevità organica, funzionale e cognitiva.

L'approccio olistico in Geriatria e dunque in concreto la sua espressione pratica ovvero la valutazione multidimensionale (esaminare gli aspetti fisici, cognitivi, funzionali, farmacologici, psicologici e sociali che influiscono sullo stato di salute del paziente) è capace assolutamente di fare la differenza.
Ogni giorno emergono, comunque a conferma, nuove prove che bisogna agire in maniera integrata.
Anche nelle ultime settimane è emerso da più parti ed  in occasione di importanti congressi medici che le malattie cardiovascolari, renali e metaboliche, che condividono spesso gli stessi fattori di rischio e a volte anche i sintomi, vanno approcciate e trattate con una visione complessiva. 
Sappiamo inoltre da tempo che curare bene il cuore ed il sistema cardiocircolatorio significa prendersi cura anche del nostro cervello e per questo dobbiamo affidarci a chi è capace di valutare la persona "anziana" nel suo complesso. Tuttavia accade nella vita comune che i pazienti anziani con comorbilità o con patologie croniche spesso vengono curati da più specialisti, oltre che dal proprio medico di famiglia, ciascuno dei quali può prescrivere (aggiungere) farmaci che di solito vanno a sommarsi alla lista di prodotti che il paziente già assume. In questo modo si assiste ad una sorta di aumento della "complessità" dei regimi terapeutici che va gestito "cucendo un abito su misura per il paziente anziano specie se è ""anziano Fragile"".
Lo specialista Geriatra e la valutazione multidimensionale dunque sono in grado di riconoscere i numerosi problemi della persona anziana e di inquadrare le risorse assistenziali e le potenzialità residue, definire il bisogno di servizi e mettere a punto un piano coordinato di cura specifico ed orientato per problemi e possono integrare e coinvolgere nell’assistenza le altre importanti figure professionali: Cardiologo, Endocrinologo, Nefrologo, Neurologo ma anche Medico di Medicina Generale senza tuttavia lavorare in compartimenti chiusi ma ripensando al "paziente come Persona che necessita di cura". Un percorso non semplice da costruire tenendo conto delle varie difficoltà organizzative.
In tutto questo sarebbe utile anche da parte della Sanità pubblica istituire la figura del Geriatra di Famiglia/di libera scelta come avviene per il Pediatra e potenziare i servizi Geriatrici presenti sul territorio e nei Distretti Sanitari di Base.
Il progresso scientifico inarrestabile consente ormai di considerare la lotta all’invecchiamento una realtà della medicina moderna.
Oggi, possiamo individuare per tempo il maggiore rischio di invecchiamento patologico e di malattie disabilitanti. L’individuazione di stili di vita ad azione anti-invecchiamento, dei loro meccanismi e del modo di stimolarli con comportamenti virtuosi: esercizio fisico quotidiano, corretta alimentazione, farmaci,  ha già di fatto cambiato la nostra quotidiana visione del problema e creato le basi per una medicina anti-invecchiamento.
Oggi possiamo iniziare a impostare un programma di "cura" e dare una concreta speranza di anni di buona salute e di un minor rischio di disabilità e fragilità.
Dal nostro breve post emerge chiaramente la necessità di effettuare routinariamente la V.M.D., prima che compaiano i segni dello scompenso d’organo ed approntare il più precocemente possibile dei percorsi terapeutici e riabilitativi personalizzati al fine di mantenere le capacità residue, migliorare la qualità della vita e ridurre i costi sanitari.

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mercoledì 19 settembre 2018

Alimentazione ed Alzheimer. Blog Geriatria vuole suggerirvi alcuni consigli su come migliorare il nutrimento del vostro cervello ed aiutarvi a prevenire i danni della malattia

Anche se, attualmente, non esistono trattamenti efficaci per fermare la progressione del morbo di Alzheimer oggi sempre di più si lavora sulla prevenzione.
Ogni giorno nuovi lavori confermano l'importanza dei giusti comportamenti.
Attività fisica. attività fisica. attività fisica. Camminare, andare in bici, socializzare.....uscire, vivere.

Ma attenzione oggi in questo post vogliamo concentrarci sui benefici di una alimentazione corretta.
Vediamo allora cosa è possibile fare per migliorare la nutrizione e l'alimentazione:

- Evitate il più possibile gli zuccheri semplici, preferite i cereali integrali. Dimenticatevi dei dolci e vi ricorderete più cose
- Mangiate si regolarmente una porzione di frutta al giorno ma al massimo due porzioni. Non esagerate. Anche nella frutta ci sono gli zuccheri. Approfondite e controllate quale frutta contiene meno zuccheri così potrete migliorare la gestione della vostra alimentazione salutare con intelligenza.
- Assumete invece regolarmente verdura cotta e cruda. Mangiate tanta insalata.
- Mangiate circa 2 volte a settimana la carne. Meglio bianca. Non esagerate.
- Variate sempre tanto i colori nella vostra alimentazione e mangiate i piccoli frutti per la loro abbondante disponibilità di polifenoli antiossidanti.
- Ricordatevi delle bacche di goji, delle noci, delle arachidi, della curcuma (non esagerate). Informatevi sui benefici di queste sostanze. Leggete cosa si dice della curcuma!!!
- Controllate i valori di vitamina D e se i valori di vitamina D fossero bassi, pensate anche ad un’integrazione con l'aiuto del vostro Specialista Geriatra di fiducia.
- Controllate l'omocisteina, la vitamina b12 e l'acido folico.
- Moderate le quantità di cibo assunto. 
 Ricordatevi che le quantità di calorie necessarie da bambino e fino ai 30 anni non sono quelle di cui avete bisogno "dopo gli anta". Saltate un pasto a settimana. Ci sono interessanti ricerche che mostrano un vantaggio dopo circa 16-18 ore di digiuno perchè l’organismo attiva un processo di pulizia interna chiamato autofagia
E' importante anche controllare la Tiroide ed il TSH e sentire il parere del vostro Specialista di fiducia.

giovedì 14 giugno 2018

Antiage. Resilienza. Come affrontare la vita con successo e prevenire l'invecchiamento 2018


In un mondo che cambia rapidamente è importante mantenersi fisicamente e mentalmente attivi ed è fondamentale istruirsi e "programmarsi" per affrontare i cambiamenti.
Non si invecchia più come un tempo.
In qualche modo non c'è più tempo per invecchiare nella nostra società che ci chiede sempre di più il massimo.
Ma non dobbiamo arrenderci. Dobbiamo comprendere e capire che  la vita in fondo ci mette continuamente di fronte a mille cambiamenti.
Bisogna dunque imparare a guardare in faccia a problemi e alle difficoltà e saper trovare nuovi modi per affrontarla.
Bisogna sapersi affidare a professionisti, persone di fiducia che sapranno aiutarci e stimolarci e capire i concetti che la scienza, in continua evoluzione, ci regala per vincere le nuove sfide.

"Il concetto di resilienza", esploso negli ultimi anni ed entrato nel lessico comune  e nel linguaggio degli anziani, deriva dalla fisica e indica la proprietà di alcuni materiali di conservare la propria struttura e riacquistare la forma originale dopo essere stati esposti a deformazioni, pressioni e schiacciamenti . 

Oggi, come si diceva, la nostra vita è profondamente cambiata e così è cambiata la nostra capacità di continuare a progettare il futuro. 
Si può riassumere il concetto di resilienza con il processo attraverso il quale le persone riescono a raggiungere e mantenere un buon funzionamento e sviluppare le proprie potenzialità in contesti di vita caratterizzati da avversità o situazioni percepite come ostili o di difficile gestione.
La resilienza è facilitata se sono presenti alcune risorse individuali relative all’autonomia
e alle abilità sociali come: una buona capacità comunicativa, una visione equilibrata della vita, un atteggiamento positivo verso gli altri, la perseveranza, la fiducia in se stessi, il possesso di buone doti intellettive, il senso di unicità, l’attribuzione di significato ad eventi negativi e avere grandi scopi nella vita.
Bisogna sapersi affidare a personale esperto per tirare fuori anche il meglio di noi stessi ed in questo è fondamentale trovare lo Specialista di fiducia che sarà un pò il Nostro Personale Medico Allenatore.


La resilienza è un percorso che si sviluppa nel corso del tempo, che va infatti allenato e magari 
"re" imparato.
Gli anziani resilienti, sia dal punto di vista fisico che mentale, sono in grado di reagire in modo costruttivo, riflettendo sulle strategie da mettere in atto per poter acquisire nuovamente una qualità di vita, una percezione e una visione positiva del futuro. Gli elementi che risultano particolarmente
 rilevanti sono: la capacità di non focalizzare l’attenzione esclusivamente sulle
 difficoltà, ma considerare anche le possibilità di riuscita; il coinvolgimento attivo
 nel percorso di resilienza e la capacità, da parte di chi mette in atto l’intervento,
 di considerare la relazione con l’anziano al di fuori della stretta cornice dei ruoli per considerare l’esperienza che il soggetto sta vivendo nella sua integrità e complessità.

Ecco perchè è importante trovare uno specialista di fiducia ed affidarsi tranquillamente, iniziare e  continuare un percorso che tenga in considerazioni gli aspetti relativi alla salute fisica, la salute psichico-affettiva, lo stato cognitivo, le capacità funzionali, i fattori sociali e quelli ambientali, integrandoli in un unico e speciale percorso di crescita, cura individuale.

giovedì 18 agosto 2016

Due nuove importanti novità nel mondo della malattia di Alzheimer. (leggi nel testo per scoprire di più) Ricordati inoltre che a settembre c'è la giornata mondiale dell'Alzheimer (2016). La prevenzione e la diagnosi precoce sono sempre più importanti insieme alle modifiche metaboliche e degli stili di vita, anche alla luce delle ultime novità dal mondo della ricerca.

Due nuove importanti novità nel mondo della malattia di Alzheimer 




Oggi in Italia ci sono, si stima,  600 mila casi che ogni anno aumentano a ritmo crescente; i prossimi decenni porteranno salvo cambiamenti importanti ad un aumento possibile dei casi del 400%  e dunque bisogna agire ora facendoo prevenzione e tutte le necessarie e già possibili modifiche metaboliche e di riduzione del rischio cardio-cerebrovascolare nonchè modificare le proprie abitdini di vita ed alimentari e praticare sport. 

A Settembre si celebra la giornata Mondiale dell'Alzheimer. Vai dal tuo Geriatria di fiducia per un controllo ed una valutazione multidimensionale ed attivati per un cambiamento che possa regalarti anni di vita vissuta con lucidità, energia, limpidezza.

venerdì 8 aprile 2016

Dieta mediterranea, demenza, Alzheimer. Prevenire e curare oggi.......

Chi lavora nel campo della Geriatria conosce bene quante difficoltà e quanti dubbi si nascondono sotto la superficie e quante famiglie desidererebbero fare di più per aiutare i loro cari in un momento molto particolare della vita di queste persone, come può essere l'inizio dell'invecchiamento o le fasi iniziali di manifestazione di deficit cognitivi.
Eccoci allora a ri-fornire di alcuni consigli utili, ricordando tuttavia che oggi più che mai è fondamentale sentire il parere del vostro Geriatra, del vostro Specialista di fiducia per affinare la terapia e mettere in atto un programma ed un progetto personalizzato, calibrato sul singolo individuo, che ancora di più in questa fase della vita manifesta le proprie unicità e pertanto necessita di una terapia "su misura" che tenga conto di una terapia farmacologica integrata e ben regolata, di una terapia medica nutrizionale, di una terapia fisica e riabilitativa ed ancora dei giusti stimoli cognitivi e sociali.
E' importante ed oggi ancora molto sottovalutato l'importanza fra la popolazione del ruolo dello Specialista Geriatra. Rivolgersi al Geriatra non significa solo guadagnare Salute in senso stretto ma poter guadagnare complessivamente nel proprio benessere fisico, mentale e sociale ed iniziare a ragionare in modo più ampio tenendo conto della vita come di un processo dinamico che ha bisogno di essere sempre riequilibrato ed in particolare, in alcuni momenti dell'esistenza, richiede maggiore attenzione ed impegno. In questo rapporto con il vostro Geriatra potrete risparmiare sofferenze e denaro e mantenere la migliore condizione di equilibrio, lavorando  continuamente per costruire un rapporto armonico ed armonioso efficiente ed efficace tra il soggetto e l'ambiente che lo circonda.
Medico Geriatra, via picena, Chieti

Ma restiamo ai consigli dietetici per il momento, riservandoci di approfondire in seguito in altri post il resto:

La demenza, compresa la malattia di Alzheimer, è da diversi anni  in forte aumento nella popolazione anziana e si stima che nel 2050 più di 150 milioni di persone nel mondo ne saranno affette.
 L'alimentazione ha un ruolo importante nell'approccio, finora troppo semplificato al problema deficit cognitivo e la dieta mediterranea caratterizzata dall’assunzione di grandi quantità di frutta, verdura, cereali, noci, olio d’oliva, moderate quantità di vino (in particolare rosso), pesce, carni bianche e uova svolge certamente un ruolo protettivo per il cervello. Forse in qualche maniera anche "curativo"
Pertantoo in questo post insistiamo a ricordare i vari componenti della dieta Mediterranea:
Frutta e verdura: alimenti ricchi di antiossidanti che proteggono il cervello da danni derivati dallo stress ossidativo.
Frutta secca: in particolare noci e mandorle, ricche di acidi grassi poli-insaturi con effetto protettivo sulla aterosclerosi. (È noto che noci e arachidi presentano effetti benefici per il cuore e riducono la mortalità generale. Oggi, un gruppo di ricercatori statunitensi si è spinto oltre ed ha voluto quantificare questo vantaggio in termini di salute cardiovascolare e studiare se esso si manifesta all’interno di tutte le etnie: prendendo in considerazione più di 200 mila persone provenienti da vari continenti, gli scienziati hanno stimato una riduzione della mortalità totale (per tutte le cause) che oscilla tra il 17 e il 21%, in base ai dati ottenuti a partire da alcuni studi osservazionali. La ricerca odierna, pubblicata* su JAMA Internal Medicine, è stata condotta dalla Vanderbilt University Medical Center (VICC), Università statunitense nel Tennessee. link)
Olio extra-vergine di oliva: contiene molte sostanze antiossidanti che rallentano la produzione di tossine nel cervello.
Vino rosso: ricco di resveratrolo, una sostanza dai noti effetti neuro protettivi.
Pesce: in particolare pesce azzurro, ricco di acidi omega-3 che sono tra i maggiori componenti della membrana delle cellule del sistema nervoso. Alcuni studi hanno proposto una riduzione di circa il 60% dell’insorgenza della malattia di Alzheimer in chi consuma almeno una volta alla settimana una porzione di pesce.

mercoledì 11 novembre 2015

Pensarci prima per invecchiare meglio dopo.

Quante speranze sono concentrate oggi in Geriatria nel tentare si curare l'esplosione di casi di demenza? Tante!
Tuttavia, se guardiamo  i dati da una prospettiva diversa, l'eliminazione di questa condizione clinica avrà solo un impatto minimo sulla speranza di vita e non aiuterà il progredire della nostra conoscenza della biologia fondamentale sull'invecchiamento. Per questo, forse è il caso di ri-pensare ad alcune "certezze" che si sono radicate negli ultimi anni. Maggiore attenzione deve essere data a una domanda raramente posta chiaramente e in modo distinto:
-perché le "vecchie" cellule  sono più vulnerabili alle malattie delle cellule di persone giovani?
La risposta a questo problema non solo servirebbe per far progredire la nostra conoscenza fondamentale sull'invecchiamento, ma per anche promuovere la comprensione delle malattie e le cure legate all'età che avanza. Conoscere oggi la risposta a questa domanda aprirebbe, diciamocelo pure, scenari rivoluzionari per noi. Il sogno di restare giovani per sempre è dietro l'angolo? Forse dipende anche da noi.
 E' importante cominciare a chiarire intanto in che misura il processo di invecchiamento può essere limitato o forse addirittura invertito. 
In una rivista, letta di recente, abbiamo trovato queste parole che seguono, virgolettate in basso, che a nostro avviso, possono davvero stimolare una riflessione per come intendere anche il rapporto con il Geriatria (ancora oggi visto solo e troppo semplicisticamente come il medico dei "vecchi malati").
 "Se l'obiettivo principale delle nostre imprese umane e di ricerca è quello di risolvere le cause di morte, allora ogni persona anziana diventa una testimonianza di quei successi."
Passa prima dal Geriatra per una Visita.
Salire quelle scale può dire molto!!!
In questa ottica si inserisce secondo noi, adesso, in attesa di ulteriori, forse clamorosi sviluppi dei prossimi anni, il nuovo modo di intendere la Geriatria ed lavoro con il paziente, che non è più quello di aumentare soltanto la longevità umana a prescindere dalle conseguenze, ma di aumentare la longevità attiva libera da disabilità e la dipendenza funzionale. 
Ecco perchè bisogna concentrarsi su un lavoro di durata, prevenzione, e di coinvolgimento di risorse proprie dell'individuo e dell'equipe multidisciplinare condotta dallo Specialista Geriatra, anche "scommettendo" in anticipo e scavalcando l'ostacolo prima che diventi troppo alto da superare. Dunque il consiglio è di sentire anni prima, in anticipo, l'opinione dello Specialista Geriatra. Questo può aiutare a sviluppare un programma "anti-age che potremmo dire Olistico" integrato, adattato secondo le attuali, meglio note conoscenze e raccomandazioni della scienza e della ricerca dei nostri tempi. 
E ............soltanto con questi piccoli - cambia-Menti - la corsa verso il futuro ed un  futuro diverso e migliore di quanto si sia mai visto, diventa sempre più a nostra portata.
Nello studio dello specialista Geriatra un futuro diverso, migliore, più sano, più conveniente, più gratificante è già possibile, oggi. 

Ipertermia ocologica. Cos'è e cosa fa? E' utile?

Se volete saperne di più sull' Ipertermia oncologica eccovi selezionati, di seguito in basso, una serie di link utili

Intanto diciamo che l'ipertermia oncologica è una metodica di trattamento impiegata, oggi, nella cura di alcuni tumori sensibili ad un trattamento combinato con la radioterapia e/o chemioterapia. La tecnica associata alla tecnologia, consiste nel riscaldare, con apposito apparecchio, tra i 41 °C ed i 44 °C lesioni tumorali di diverse dimensioni poste a diverse profondità in organi o parti anatomiche del corpo umano.
Il trattamento si effettua, come dicevamo, con apparati a microonde o radiofrequenza che generano onde elettromagnetiche a potenze e frequenze adeguate al raggiungimento dell'ipertermia nel volume bersaglio.
L'ipertermia è un trattamento davvero interessante poichè risulta estremamente selettivo. In che senso? Essa produce minimi effetti sulle cellule sane (che peraltro hanno grandissime capacità di recupero in questa situazione) mentre danneggia e "stressa " le cellule tumorali sottoposte ad un riscaldamento sino a 45° grazie ad un fenomeno detto apoptosi.

Rivolgetevi per una visita ed un consulto
a Medici esperti e qualificati
 che hanno opportuna competenza ed hanno frequentato
il Corso di Perfezionamento Universitario.
La tossicità  è estremamente bassa ed il trattamento è in genere ben tollerato. (bisogna fare attenzione solo ad alcune semplici situazioni rischiose).
E' importante comunque sentire il parere dello Specialista e del Medico applicatore.

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Link http://lostudiomedico.blogspot.it/2015/11/ipertermia-e-tumori-curare-con-il.html




Rivolgetevi per una visita ed un consulto
a Medici esperti e qualificati
 che hanno opportuna competenza ed hanno frequentato
il Corso di Perfezionamento Universitario.





Centri di Ipertermia presenti sul territorio?




L'Ipertermia è una metodica non invasiva. E' localizzata e non comporta danni ai tessuti e sulla cute. Non utilizza farmaci tossici. Migliora complessivamente la qualità di vita del paziente ed inoltre stimola il sistema immunitario.

mercoledì 4 novembre 2015

Quanto è importante la vitamina D? Tanto!

Resistenza all’insulina diminuita, maggiore possibilità di sviluppare il diabete, osteoporosi ed artrtite-reumatoide peggio gestite ed infine un alto rischio di contrarre alcuni tumori. 
Tutto questo è correlato con bassi livelli di questa vitamina? sembra proprio di si.
Anzi possiamo aggiungere che in buona sostanza anche la pressione arteriosa sembra beneficiare da un integrazione di Vitamina D e che magari possiamo evitare troppi farmaci nell'anziano.
Dunque se vogliamo aiutare i nostri nonni anche nella performance fisica e nel mantenimento delle autonomie residue e nella prevenzione della riduzione della massa muscolare, abbiamo bisogno di questo importante alleato. 
Ricordiamoci sempre che nella complessità di un approccio multidimensionale è fondamentale il rapporto con il vostro Medico Geriatra. Ricordate di sentire il parere dello Specialista Geriatra e di concordare una visita completa, multidimensionale che servirà a realizzare "un vestito su misura"; in questo modo potrete garantirvi un approccio che sia certamente e scientificamente -Anti-Age-, nel senso che potrà sicuramente aiutarvi ad evitare le complicanze peggiori di una fase della vita che invece deve essere vissuta al meglio e può essere gestita con più intelligenza.
E' di oggi la notizia che l'Ocse invita a fare di più su "assistenza agli anziani" in quanto alcuni indicatori di salute all'età di 65 anni sono peggiori di quelli in altri paesi Ocse e le aspettativa di vita in buona salute all'età di 65 anni, in Italia, non è delle migliori.
Dunque fermiamoci a riflettere un attimo con calma sull'importanza di un approccio "Geriatrico".
Smettela con i provincialismi ed apritevi ad un cambiamento ed a una rivoluzione culturale che vi veda protagonisti.
In fondo pensateci: perchè portare il bambino dal Pediatra?
Perchè non portare il nonno dal Geriatra ed affidarsi invece a specialisti che non conoscono la peculiarità di una situazione in evoluzione?
Amate i vostri nonni se siete parenti di una persona molto anziana e prendetevi cura di lui con saggezza ed intelligenza ed amate ancora di più Voi, se siete giunti alla soglia che non potete pronunciare, soprattutto facendo prevenzione per favorire un invecchiamento attivo che vi veda Protagonisti di una nuova Età ancora tutta da "definire" e di una STORIA diversa, da scrivere ancora completamente, per essere cittadini e uomini avanzati del nuovo millennio.

domenica 25 ottobre 2015

Come "guadagnare in Vita attiva ed in anni proficui?" Come restare giovani a lungo e mantenersi in buona salute?


Molti pensano che restare giovani sia semplice. In realtà mantenersi giovani richiede una serie di nozioni ed un approccio che proprio con l'andare avanti degli anni sono il Patrimonio più importante che il "Geriatra" potrà donarvi. Ecco perchè dopo i 65 anni, anche se siete ancora attivi ed in buona salute è consigliabile fare una visita da un Geriatra esperto che si occupi anche di medicina Anti-invecchiamento, che conosca l'"alimentazione" come "integrazione-naturale" e sappia darvi consigli sugli antiossidanti da utilizzare e quando utilizzarli.
Una visita Geriatrica è sempre una visita che richiede un approccio olistico, integrato e multidimensionale e per questo potrà regalarvi il benessere derivante da chi si occupa di voi in modo "Totale". (Meglio fare, almeno una prima volta, una visita tranquilla, chiedendo al vostro Geriatra di essere libero e di potergli dedicare tutto il tempo che serve per un inquadramento completo) 
In questo modo potrete prevenire le conseguenze dell'invecchiamento e vivere una vita sana ancora per molti anni, consapevoli di esservi regalati anni in salute, di aver fatto una prevenzione sicura, di aver investito bene il vostro denaro, di poter in questo modo risparmiare tempo e fatica nel presente e nel futuro. Se seguirete i consigli del Geriatra potrete sentirvi dire che dovete ricominciare con l'attività fisica e questo, all'inizio, potrà sembrarvi pesante ma poi, magari, potrete organizzare con lui stesso, dei momenti di ritrovo e di attività in comune coinvolgendo altri clienti, magari anche per rendere proficua la valorizzazione del vostro territorio e guadagnare in conoscenza e favorire peraltro lo stimolo cognitivo. Sentirete così meno la fatica, avrete trovato nuovi amici e avrete potuto evitare problemi per gli anni a venire risparmiando tempo e fatica. 
Il Geriatra conosce bene tutte le vostre problematiche potrà valorizzare i vostri pregi ed accrescere la vostra Salute, se voi vorrete collaborare ed iniziare prima un discorso di prevenzione. Ancora oggi nel nostro paese in pochi hanno compreso l'importanza della Prevenzione dell'invecchiamento e delle malattie ad esso legate in un ottica di un approccio di tipo Geriatrico e Gerontologico e spesso le persone affrontano i problemi, in fase iniziale, in modo disorganizzato affidandosi a valutazioni singole. Si arriva ad occuparsi dell'invecchiamento quando è troppo tardi (non bisogna rifiutare il pericolo o temere il "Termine", anzi bisogna sentirsi Eroi pronti per una nuova sfida; questo deve essere il metodo che deve guidarvi); in questo modo non si perdono tempo e risorse preziose ancora disponibili e si può investire in un  possibile grande "Guadagno". Ricordate che il Geriatra non lavora mai isolato ma è il Team Leader, il coordinatore di una equipe multidisciplinare che è pensata per offrire ad ogni livello il massimo della resa. Una visita Geriatrica risulterà un grande Guadagno in termini di tempo e denaro. Cominciare con un approccio preventivo ad occuparsi in maniera Totale della qualità della vostra vità potrà regalarvi grandi soddisfazioni. Potrete pensare di evitare il dolore per lungo tempo e trovare un ambiente confortevole che conosce le vostre problematiche. Eviterete complicanze future e guai; magari non soffrirete neanche dell'isolamento e della solitudine se attiverete presto e bene uno stile di vita che sia capace di contemplare un invecchiamento attivo. Potrete dedicarvi così ancora completamente, per molti anni, ai vostri hobby, dare subito a prima vista, in pochi secondi, una buona impressione segno di salute ed essere ancora apprezzati dall'altro sesso. Una grande sfida vi attende e se vorrete affrontarla con il vostro Geriatra, grandi soddisfazioni sono ad aspettarvi nel vostro futuro (che forse non avete ami immaginato così positivamente).

giovedì 22 ottobre 2015

Geriatria: perdita di memoria? Difficoltà a concentrarsi su un compito? Problemi nella gestione delle attività di vita quotidiana? confusione spaziale e/o temporale? Difficoltà a partecipare attivamente ad una conversazione? Cosa c'è di nuovo?

Perdita di memoria? Difficoltà a concentrarsi su un compito? Problemi nella gestione delle attività di vita quotidiana? confusione spaziale e/o temporale? Difficoltà a partecipare attivamente ad una conversazione?

Tutti questi sintomi possono far pensare ad un declino cognitivo ed ad una condizione tipo Malattia di Alzheimer in fase iniziale. E' importante rivolgersi al proprio Geriatra di fiducia che potrà valutare adeguatamente (anche con appositi Tests tipo MMSE) quale può essere la condizione del soggetto in esame. 
Ma in questo post ora vogliamo andare oltre e raccontarvi qualcosa ancora poco noto ai più per ribadire, ad oggi, soprattutto dell'importanza di un approccio integrato e dell'alimentazione nella nostra vita. 
In Geriatria si ha a che fare ogni giorno con la complessità ed ecco perchè è doverosa la premessa che ogni paziente deve rivolgersi al proprio Geriatria di fiducia per farsi "costruire un Abito su misura".

Tutto questo detto e premesso, ora vogliamo raccontarvi del Diabete Tipo 3.
Nel 2005 Susan de la Monte coniò il termine Diabete di tipo 3.
 L'evidenza era che nei cervelli di pazienti con Alzheimer si riscontra:
  • un basso livello d’insulina
  • resistenza all'insulina

    Più nel dettaglio possiamo dire che in molte ricerche sono stati trovati i recettori per l’insulina nelle cellule dell’ipotalamo ed in altre regioni tra cui l’ippocampo regione cerebrale devoluta all’acquisizione e consolidamento della memoria.
L’insulina svolge dunque un ruolo nella plasticità sinaptica?
L’insulina attiva pathway associati con l’apprendimento e la memoria a lungo termine ?
sembra proprio di si.

Allora eccoci al punto che vorremmo sviluppare per accrescere la consapevolezza del problema, della sua complessità ma anche per favorire una cura davvero ben fatta.
In attesa di ulteriori sviluppi e che la Ricerca ancora una volta contribuisca a migliorare le nostre vite ed a "Meravigliarci" (non dimentichiamo mai di finanziare la ricerca pubblica e di favorire in ogni modo l'onestà intellettuale e la Buona ricerca Pubblica), ricordando sempre che è fondamentale stabilire un rapporto privilegiato con il vostro "Geriatra", per curarvi al meglio, in modo integrato, valutando ogni dimensione del problema, eccovi, di seguito, alcuni semplici consigli abbastanza generici per diminuire l'insulino-resistenza (fatene tesoro):

  • Scegliere bene i cibi da mangiare è fondamentale nel ridurre l'insulino-resistenza. Il corpo resistente all'insulina non la utilizza infatti correttamente. Il cibo scelto  non deve contribuire al problema di aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Evitate di mangiare carboidrati in particolare cereali raffinati e cibi bianchi e bevande zuccherate. Il modo migliore per evitare i carboidrati è di ingerire molti alimenti naturali, alimenti non processati, come  frutta, carne, verdura e grassi mono-insaturi, come noci, burro di arachidi, olio di oliva e avocado.

  • Iniziare a fare almeno 30 minuti di attività fisica ogni giorno per aiutare le cellule più sensibili all'insulina. Va bene qualsiasi tipo di esercizio fisico, come camminare, correre, esercizi aerobici o di potenziamento. (informarsi sulla Geromotricità). Variate la routine dei vostri esercizi.

  • Favorire una riduzione di peso del 10% può migliorare significativamente la sensibilità delle cellule all'insulina. Perdere peso può essere raggiunto in modo sicuro, con poca fatica progettando un cambiamento nel tempo e riducendo l'apporto calorico totale di 500 calorie al giorno.
  • Affrontate ogni cosa senza stress. Ogni stress tende infatti ad aumentare il livello del Cortisolo e questo determina un circolo inadatto al processo che volete favorire. Per riposare bene potreste iniziare a usare qualche goccia di Melatonina la sera...........e avrete molti altri benefici.
Continuate a seguirci su BloGeriatria!!!

martedì 27 gennaio 2015

Alzheimer ed anticolinergici

Già in un precedente post vi avevamo accennato a questo problema (LINK)
Questo nuovo post è per ribadire un concetto che si è di nuovo ripresentato all'attenzione con forza:
i farmaci con forti effetti anticolinergici causano deficit cognitivo se assunti in modo continuo per almeno due mesi.
Forse è pure interessante sapere che sono circa un centinaio i potenziali farmaci interessati, anche se con potenza diversa dal punto di vista dell'attività anticolinergica. Molti di questi sono di uso comune ed alcuni sono davvero indispensabili (vedi ad esempio alcuni diuretici in situazioni di scompenso cardiaco), per altri è bene fare una riflessione, magari sentire il parere del vostro Geriatra di fiducia, valutare con lui se è davvero indispensabile l'assunzione di quel prodotto in quel particolare tipo di soggetto. Alcuni dati e talune recenti ricerche ci dicono che un elevato carico anticolinergico, da uno o da più farmaci, per più due o tre mesi di assunzione continuativa possono portare al raddoppio del potenziale rischio di sviluppare decadimento cognitivo. E' fondamentale sempre un approccio integrato che tenga conto della complessità della persona specie quando è già a rischio di sviluppare problematiche legate al decadimento cognitivo. Dunque è bene sentire sempre il parere dello Specialista Geriatra e scrivere con lui un programma personalizzato che riguardi le esigenze del singolo soggetto in maniera specifica e poi proseguire nel corso del tempo tenendo conto di tutte le possibili situazioni da aggiustare.

Ricordiamo in ultimo un nostro recente post (link) per favorire un ragionamento che a prima vista può non stupire e creare meraviglia e per ricordare con l'occasione che qualcosa nell'alzhemier pur si muove. Certo non siamo alla pillola magica ma forse davanti alla possibilità che questo sistema integrato e questa visione "olistica" invece celano la possibilità di un approccio alternativo nuovo ed interessante.  

venerdì 23 gennaio 2015

Alzheimer: si può avere un ruolo attivo nel ridurre il rischio di malattia di Alzheimer?

Sempre nuovi studi vengono pubblicati e sempre nuove evidenze ci ricordano che mentre il mondo della ricerca lavora per una cura, che al momento non è ancora a disposizione, molto si può fare per avere un ruolo attivo nel prevenire la malattia di Alzheimer. Tanto possiamo fare come società per ridurre l'incidenza di questa malattia ed evitare così tanta sofferenza familiare e tante problematiche sociali. Ecco perchè è importante insistere su alcuni punti. Primo e forse puntoo indispensabile è necessaria la vostra curiosità: ecco perchè già leggere questo post fa di voi persone favorite.
Ma torniamo all'argomento: sembra che fare attività fisica anche raddoppiando i trenta minuti al giorno, previsti per ridurre il rischio cardiovascolare, abbiano un beneficio molto più alto nella prevenzione della demenza. Importante dunque fare prevenzione spendendo se stessi nelle fasi intermedie della vita facendo attività fisica, correndo e aggiungiamo noi, perchè no, con un uso oculato ma lungo della bicicletta. Inoltre non mancano, anche in questa occasione, riferimenti alla dieta mediterranea ed in particolare direttamente al ruolo protettivo della frutta, se consumata abitualmente.
Tanto abbiamo già scritto in proposito, in precedenti post.
In questo vogliamo ancora una volta invitare ad un lavoro di modifica delle nostre abitudini. 
 E' uno sforzo cambiare ma per contribuire al progresso bisogna sempre conservare e ritrovare l'energia positiva chiusa dentro di noi in ogni fase della vita. Essa è un tesoro prezioso che ci fa vedere le cose in modo positivo e ci permette anche di programmare una sana attività fisica e non semplicemente restare seduti comodamente sul divano.
Basta critiche e lamentele. Basta vedere il mondo in grigio scuro o farci influenzare dalla negatività dei nostri vicini. Basta ascolatare tutte quelle persone negative che ci ripetono che non si può fare e ci trovano mille motivi per deprimerci. Torniamo, tornate tutti invece a vedere la vita in modo colorato. Tornate a dare il vostro contributo di gioia e di vitalità al mondo.
E'  necessario conservare sempre in ogni fase dell'esistenza l'animo aperto alle novità, riscrivere il foglio bianco ogni mattino,  aprire la mente ogni nuovo giorno alla vita, al nuovo sole che sorge. 
Per mantenersi vivi in questo cammino dell'esistenza, spesso solitario, a volte accompagnato da persone che ci amano e ci comprendono, è necessario essere attivi e creativi  ed ancora dare al giorno l'unicità e la gioia di momenti creativi, che scaldino il cuore alla vista della bellezza dell'animo e della concreta realizzazione delle cose belle materiali ed in più, essere capaci ed abili nel riconoscere le brutture, specie quando sono nostre creazioni e ci sono costate anche lavoro e fatica.
Insomma bisogna avere "coraggio", la forza interiore, l'energia fisica e mentale e saper creare le condizioni per progredire e avere un ruolo attivo anche nella prevenzione delle malattie, per mantenere il nostro benessere. 
Tante iniziative possono essere intraprese. Scatenate la vostra fantasia e coinvolgete altri.
Si può, ad esempio, coinvolgere qualche vostro amico medico Geriatra e programmare un iter informativo e scrivere con lui un programma personalizzato, oppure concordare delle attività di gruppo, organizzare delle piccole squadre che prevedano anche la possibilità di uscite in comune per la corsa o per il Biketouring.
Si può organizzare un programma per raggiungere a piedi i santuari più famosi delle vostre zone, coinvolgendo anche gruppi di volontariato a sostegno e unire così alla corsa anche altri fini per nutrire la mente e l'animo. Scateniamo/te la nostra/vostra fantasia, scatenate le vostre risorse frenate e aggiungete un piccolo contributo personale per dare una svolta positiva alla nostra epoca facendo rinascere l'entusiasmo e la speranza ed abbattere così gli schemi che fanno pensare al tempo che passa come ad un nemico da evitare. Affrontiamo l'ostacolo e superiamolo con l'allenamento, la preparazione e l'energia mentale.

Vuoi saperne di più sull'Alzheimer?

Clicca sul link e troverai una raccolta dei nostri post sull'argomento da scorrere alla pagina che si aprirà 





giovedì 22 gennaio 2015

Cos'è un Nutraceutico? Una bella definizione che vogliamo condividere con voi

Nutraceutico. Un termine che va sempre più di moda ma che spesso per l'orecchio di chi ascolta non è chiaro e anzi si cela dietro una nebbia che non sempre porta al reale corretto utilizzo. Se cerchiamo sul vocabolario ci imbattiamo all'incirca in una definizione che recita: "scienza che propone di consumare alimenti con proprietà terapeutiche per ridurre l’assunzione di farmaci".
Certamente il fine è quello ma il proposito è forse nel complesso più ambizioso.
Allora per chiarire un pò le idee ci piace riportare questa bella definizione:
I Nutraceutici sono forme concentrate di sostanze con attività biologica, in origine derivate da alimenti, ma al momento presenti in una matrice non alimentare e utilizzate per migliorare lo stato di salute in dosi superiori a quelle ottenibili dai cibi"

 Proviamo a  spiegarci ancora di più, fermo restando che la definizione appena sopra ci sembra la più chiara, lucida e completa; in pratica essi possono identificarsi con sostanze biologiche, solitamente concentrate, identificate e riconosciute per possedere caratteristiche preventive, riequilibrative, terapeutiche e protettive a livello psico-fisiologico e che sono contenute normalmente in certi alimenti. Infine, per completezza diciamo che si possono riconoscere anche come i cibi stessi che al loro interno sono contraddistinti dalla presenza di tali sostanze benefiche.

Negli anziani, i nutraceutici offrono la possibilità, se correttamente utilizzati, di tutelare al meglio lo stato di salute ed anche in modo più naturale. Certamente è necessario sentire sempre il parere del proprio Specialista Geriatra e del proprio medico di Medicina Generale per meglio approcciare ogni eventuale problematica al meglio, tenendo conto di tutti i possibili fattori e di ogni eventuale problematica e adeguare la cura alle esigenze del singolo paziente e della singola persona.

venerdì 16 gennaio 2015

Allungare la vita e prevenire le malattie. Iniziare a generare una nuova tendenza ed a sensibilizzare gli altri verso tematiche civili di cambiamento anche dell'urbanizzazione può essere una sfida generazionale.

Ancora nuovi interessanti dati ci mostrano come l'attività fisica sia di fondamentale importanza per allungare la nostra vita e soprattutto per evitare le malattie e continuare a stare in buona salute a lungo. Insomma forse sarà ripetitivo ma camminare 30 minuti al giorno e fare movimento in modo regolare è una vera cura, una vera medicina un vero cambiamento positivo dello stile di vita che porta  vantaggi notevoli. Ecco allora che viene spontaneo allargare gli orizzonti del discorso e iniziare a pensare di poter generare una nuova tendenza; di poter contribuire a sensibilizzare gli altri verso tematiche civili di cambiamento anche dell'urbanizzazione. Insomma questa può essere una sfida generazionale importante per apportare un nuovo significativo miglioramento alle nostre vite e per lasciare ai nostri figli e nipoti un Mondo migliore.
Ma torniamo alla attività fisica. 
Ci vuole un trainer? abbiamo bisogno di stimoli particolari per cominciare? forse! Ognuno conosce se stesso e le proprie energie fisiche e mentali, ma ricordiamoci che spesso basta semplicemente iniziare.
Possiamo, ad esempio, ripulire la nostra vecchia bici o comprarne una nuova (magari elettrica!!! E' un vero spasso e tornerete in forma davvero!!!) e approfittare per visitare posti non ancora esplorati erivedere il Mondo da un punto di vista diverso.Potrete riassaporare il respiro pulito del mondo e gustarvi il verde ella natura con tranquillità. Insomma è necessario cambiare per allungare la vita e prevenire le malattie avviandoci verso la strada più pura di un rapporto diverso con la vita. Buona camminata, buona pedalata e buon esercizio a tutti!!!

domenica 11 gennaio 2015

Blog-editoriale 2015. Tanti i problemi della nostra società. Da dove ripartire?

Il mondo cambia velocemente e davanti a tanta novità, a tanti repentini mutamenti ed ad informazioni sempre molto deprimenti sulla crisi, sugli anziani che restano sempre più poveri e soli, sui giovani che non trovano lavoro si rischia davvero di abbandonarsi e lasciarsi andare ad una sensazione di sopraffazione: in qualche modo il pericolo è di accettare passivamente l'immensa portata degli eventi e di non avere la forza per cambiare le cose. Ma ricordiamoci sempre che nessuno mai è davvero solo, anzi tutti sono comunque inevitabilmente parte di un complesso sistema che ha bisogno in realtà di lucidità collettiva e di lungimiranza comune e del contributo di ogni singola fibra. 
Adesso più che mai è necessario essere capaci di volere, di pretendere vere riforme tese all'eguaglianza, alla fratellanza, alla solidarietà. Spesso, specie in certi ambienti si parla di merito. Bene!!! E' giunto il momento di essere davvero meritocratici. E' giunto il momento, per chi occupa posti di potere, chi detiene incarichi di pubblica responsabilità, ma anche per ogni singolo cittadino, per ogni anziano malato, per ogni povero che non arriva a fine mese, per ogni ragazzo che non trova lavoro, di dimostrare di credere davvero nella meritocrazia, di pretenderla in ogni atto della propria vita quotidiana. In qualche modo è necessario ri-dissodare il terreno, riportare alla luce le nuove energie accumulate sotto il terreno, permettere alla terra fertile, alle cultura ed alla conoscenza accumulata in questi anni dalle persone, di generare nuovi frutti risplendendo alla luce della verità dei fatti. Tutto questo non solo fa bene alla giustizia, alla verità oggettiva, alla fede, ma soprattutto è "salutare" per chi sceglie la via del bene. In questi ultimi anni forse il cinismo ha preso il sopravvento: è giunto il momento di re-interrogare noi stessi sull'Amore, abbandonando le timidezze ed i pudori, lasciando alle spalle i moralismii, ma ricominciando a sentirci di nuovo degni di poter esprimere questa parola e sprigionare con essa la forza che racchiude quando è usata davvero con animo pulito, sincero, teso al "bene" universale. Ricordiamoci che con l'Amore e con la forza che esso sprigiona possiamo spostare le montagne. E' un potere enorme, che dobbiamo saper gestire con animo puro, e che in qualche modo per la sua potenza dobbiamo temere e rispettare. E' giunto il momento di ritrovare la lucentezza, riscoprire il valore e la bellezza delle nostre anime, ricordarci delle nostre nobili radici e rinascere positivi e capaci di incidere con i nostri atteggiamenti e le nostre espressioni sul continuo miglioramento della società. Ci sono tanti modi per essere attivi e diventare il carburante che muove gli eventi. Possiamo pretendere come opinione pubblica maggior rispetto, possiamo partecipare sul territorio e contribuire a scrivere pagine di giustizia e di rispetto delle persone e della natura, possiamo lavorare per una sanità più giusta, più rispettosa, dove le persone, tante volte gli anziani, ad esempio, non debbano sostare nei corridoi mentre si chiudono gli ospedali, si tagliano servizi e personale. Possiamo pretendere che il metro di tutto non sia sempre semplicemente il denaro ma il servizio e la giusta proporzione del rimborso che non diventi sempre appannaggio di pochi furbetti, ma che sia davvero anche motivo di ridistribuzione della ricchezza, alimentando in questo modo un circolo virtuoso nelle famiglie, nella società, nella storia...etc.
Ognuno segua il suo cuore che certamente conosce meglio della ragione le vere motivazioni e saprà scegliere la via della verità, della bellezza, dell'Amore vero universale.

giovedì 8 gennaio 2015

Malattie cardiovascolari e malattie oncologiche. Come prenderci cura della nostra salute? Come fare prevenzione oggi? Un'immagine per mille parole.

2015. Si apre il nuovo anno. Tante buone intenzioni e le solite domande di sempre ma che è giusto che ogni volta ci riproponiamo.
 Come prenderci cura della nostra salute? Come fare prevenzione oggi?
Un'immagine in questo post sta per mille parole. Speriamo vivamente dal Blog che l'imagine possa essere utile a riflettere ed a creare qualche connessione in più nella mente per meglio comprendere la complessità del problema e capire perchè è necessario un approccio integrato, olistico, Geriatrico.

domenica 28 dicembre 2014

Alzheimer. Migliorare la tolleranza al glucosio potrebbe essere una strategia preventiva della demenza?

 Sembra proprio che migliorare la tolleranza al glucosio potrebbe essere una strategia preventiva della demenza. 
 Ormai conosciamo bene come l’eccesso di insulina faciliti la produzione di quella sostanza proteica chiamata amiloide e che l’accumulo di placche amiloidi è una delle principali caratteristiche dell’Alzheimer.
Ad oggi sappiamo inoltre che sono stati svolti numerosi studi che suggeriscono che il diabete accelera la conversione da MCI a demenza e che i ricercatori hanno iniziato a collegare l’Alzheimer al diabete, all’obesità e alle malattie cardiache già da tempo e specie nella cura.
L’ipotesi su cui ci si concentra è che la causa primaria sia l’inadeguata circolazione cerebrale indotta dal diabete.
Cosa possiamo fare? Allora
 Intanto recarci dal nostro Medico di Fiducia e precocemente dal nostro Geriatria per fare una valutazione complessiva, globale che tenga conto di un'approccio multidimensionale. Iniziare subito a preoccupoarsi significa attuare i cambiamenti necessari prima del tempo e l'investimentoo minimo richiesto è comunque ampiamente ripagato dai vantaggi attesi e poi, seguire attentamente i consigli sulla dieta, sul controllo delle glicemie, sullo stile di vita, sul movimento fisico e magari iniziare ad assumere gl integratori suggeribili, nell'ottica delle attuali ricerche, come ad esempio il Resveratrolo.
Sull'argomento potrete trovare molto materiale per approfondire.
Quello che è certo però, è che è necessario affidarsi al vostro Geriatra di fiducia  ed iniziare un percorso di cura, di attenzione a voi stessi ed agire ogni giorno, come in un rapporto privilegiato, dove il Geriatra è un pò il vostro Personal Trainer della Mente.
Allora potete davvero aspettarvi che dalla semplice interazione con lo specialista Geriatra, in ambulatorio potranno emergere differenze significative.
Migliorare le glicemie significa prevenire tante altre malattie, significa ridurre drasticamente la possibilità dell'insorgenza di problematiche legate all'Alzheimer, significa ridurre l''infiammazione, significa cambiare in meglio complessivamente la prospettiva per il Futuro. Non si tratta solo di usare farmaci, anzi si tratta di lavorare per non dover arrivare al Farmaco, arrestare prima l'evoluzione di un certo tipo.





domenica 21 dicembre 2014

Alzheimer e batteri intestinali. I prebiotici e i probiotici possono aiutarci? Il ruolo del microbioma intestinale

Alzheimer e batteri intestinali. I prebiotici e i probiotici possono aiutarci?
Forse!!!
Quello che oggi sappiamo grazie ad una ricerca Italiana è che nel nostro intestino potrebbe celarsi un modo per aiutare nella cura per l’Alzheimer. Infatti una tossina prodotta da un comune batterio presente nell’intestino sembra possa far regredire sino alla scomparsa i sintomi neuro-infiammatori dell’Alzheimer. La scoperta Italiana pubblicata l'annoscorso e dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università di Bologna apre un interessante terreno di discussione.

Dobbiamo aggiungere prebiotici e probiotici nella nostra dieta?
Questo è quanto ci viene suggerito anche da un recente studio americano (leggi al link) http://www.impactaging.com/papers/v6/n9/abs/100690a.html
Certamente abbiamo bisogno di conoscere di più e meglio sull'Importanza del secondo Cervello
Oggi lo studio del microbioma rappresenta uno degli aspetti più affascinanti della ricerca scientifica degli ultimi anni. Probabilmente nuove grandi novità arriveranno da questo campo prossimamente. Oggi sappiamo che l'intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Per troppo tempo si è guardato all'intestino come ad una struttura deputata a eliminare scorie e poco altro. Ma adesso la scoperta di attività che implicano un coordinamento a livello emozionale e immunologico ha rivoluzionato questo pensiero e l'intestino è tornato ad assumere un'importanza centrale. In fondo l'Uomo è un essere complesso e non potevamo continuare a guardare in maniera disconnessa gli organi come se volessimo Specializzarli secondo i nostri schemi. Ecco allora che in quest'ottica torna centrale l'approccio Medico Geriatrico ed ecco che si torna a guardare l'Uomo nel suo complesso, certamente mirando ad un aspetto specifico, riconoscendo una patologia ma trattando la persona nella sua interezza.
Insomma, rieccoci. Torna prepotente il ruolo della Visita Medica, del rapporto con il proprio Specialista di fiducia e una cura che sia un vestito tagliato su misura, cucito ad arte in base alle esigenze del singolo individuo. Allora possiamo fare di più per l'Alzheimer, oggi?
La risposta è si, senza aspettarci miracoli, senza aspettare oltre per la pillola miracolosa, dimenticando la sedazione,  ma sapendo prendere quanto di buono la Ricerca ci regala ogni giorno, con piccoli faticosi passi, che vanno però verso un traguardo importante che oggi finalmente possiamo cominciare a intravvedere, ammesso che siamo disposti ad apririci ad una rivoluzione che è sopratutto  culturale. 


Alzheimer. Cosa possiamo fare di nuovo nel 2015?

Come vi abbiamo già indicato nel post alzheimer-qualche-buona-notizia? (vedi link) ci sono novità in un certo senso davvero importanti. Dopo tanto tempo in cui si è cercato la pillola magica, oggi è necessario cambiare, verso una direzione che significa sopratutto prendersi cura della Persona.

E' necessario che si approcci il problema in modo antico e tradizionale in qualche modo riscoprendo l'amore per la professione (ed in questo la Geriatria conserva ancra un rapporto privilegiato con il paziente) e cominciare a integrare le cure con nuove forme di terapia. Si pensi alla terapia narrativa, pet-therapy e altre che favoriscono il contatto con altri essere umani.
Dati recenti dimostrano che il cervello degli anziani è ancora in grado di generare alcuni tipi di cellule e di stabilire nuove connessioni, anzi potremmo dire che in qualche modo l'intelligenza si differenzia anche a vantaggio, a volte. 
Tenere in attività il cervello significa anche evitare tutto quello che lo atrofizza e lo rende apatico, dunque ci vogliono modi nuovi per creare socializzazione e buoni rapporti umani fra le persone. 
E' importante mantenere la mente attiva con la lettura di libri o ad esempio nello sforzarsi di risolvere i cruciverba. Su intenet Ed anche (in questo Blog) potrete trovare tanti stimolanti giochi per mantenere attiva la vostra memoria.

Ma adesso passiamo al cibo e torniamo a ribadire l'importanza di certi argomenti.
E' vero, abbiamo già tanto volte scritto dell'importanza dell'alimentazione in questo Blog.
Ma è davvero necessario ridurre il consumo di grassi saturi; lo sappiamo anche per il bene del nostro cuore come da tempo ci insegnano i Cardiologi, ma anche per proteggere la salute cognitiva e il cervello in generale. E' importante una dieta a basso contenuto di grassi saturi animali (carni, uova, formaggi). Diete ricche di grassi e povere di frutta e verdura sono associate a patologie vascolari, processi infiammatori, produzione di radicali liberi.
Dobbiamo invece aumentare il consumo di Omega-3 ben proporzionato: 
Ricordiamoci: il cervello è composto per il 50% da grassi e gli acidi grassi essenziali come gli Omega-3 costituiscono il 30% della membrana dei neuroni. Le giunzioni sinaptiche sono formate per il 60% da Acidi grassi Omega-3. 

Due parole poi sulla Curcuma senza divagare troppo (già trattata in un altro Post su Blog Geriatria):
La Curcuma contiene il Turmerone. Forse non tutti ancora lo sanno.
Recenti studi confermano l'importanza della Spezia, peraltro già nota da tempo, specie in Ayurveda: evidenze indicano che il turmerone aromatico (ar-turmerone), potrebbe essere un futuro candidato a farmaco per il trattamento di disturbi neurologici e cerebrali come, per esempio, ictus e malattia di Alzheimer.

Ricordiamoci infine ancora una volta dell'importanza dell'attività fisica.
Il nostro corpo è strutturato per il movimento. Ricordiamoci come si viveva da bambini, noi. ed infondo cosa cerca un bimbo oggi? Un parco lo rende felice, lo porta nel suo Paradiso, la sua mente si apre alla vista del Verde prato. E' un'ambiente che riattiva la nostra memoria più profonda.
 Ecco dunque che non possiamo diventare, sempre più, uomini chiusi dentro una scatola; abbiamo bisogno della Natura madre, della Terra, di poggiare i piedi nudi sull'erba, di bagnarci nel mare, di risalire il fiume. L’attività fisica fa bene al cervello quanto al corpo. Torniamo a camminare e magari compriamo una Bicicletta. Oggi esistono anche le Bici a pedalata assistita che possono aiutarci a conciliare Turismo, attività fisica, benessere, salute. Muoversi, aumenta il flusso sanguigno cerebrale e protegge i circuiti neuronali. Usciamo a piedi a fare la spesa e scegliamo il negozio più lontano. archeggiamo l'auto un pò più in là.
Negli anziani una buona forma fisica è associata a bassa incidenza di mortalità, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, diabete, depressione e disabilità. Sempre più studi lo dimostrano.  
Sembra che nelle donne che praticano un’attività fisica intensa il rischio di Alzhemer si riduca in maniera significativa, anche del 60%.
Dunque oggi qualcosa possiamo fare, conosciamo meglio il problema, abbiamo abbandonato la speranza sulla Magica pillola risolvi-tutto; siamo più maturi e possiamo iniziare un cammino, che insieme potrebbe essere anche più stimolante.













Blog Geriatria: un blog da conservare con cura nella tua lista.


sabato 20 dicembre 2014

Alzheimer e funzione mitocondriale.

I Mitocondri sono strutture intracellulari molto interessanti (sarebbe davvero lungo approfondire su cosa sono e fanno in questo post) e sono soprattutto sottounità dentro le cellule che producono l'energia. Lungamente sono stati ritenuti partecipi in un ruolo nel Morbo di Alzheimer. Ora i ricercatori  hanno scoperto che i mitocondri nel cervello sono disfunzionali molto presto nella malattia.
Cosa significa questo?
Al momento, innanzitutto, che bisogna aumentare gli sforzi nella Ricerca perchè sappiamo davvero poco sul Cervello e su malattie come l'Alzheimer, ma anche che abbiamo molte armi sottoutilizzate al momento, da poter usare meglio, come ci confermano nuovi studi clinici, di cui abbiamo già accennato in precedenti post.
Ed allora in concreto oggi cosa possiamo fare, cosa cambia per noi?
Forse è il caso, come ci confermano le recenti statistiche, di migliorare il nostro rapporto con lo Specialista, andare a visita presto, non sottovalutare i primi sintomi e cambiare lo stile di vita come può suggerirci il Geriatra. Poi cominciare a prevenire la Malattia agendo già dalla mezza età.
Ma vediamo come:

Intanto, cominciare a mangiare con intelligenza, cercando alimenti noti per avere alti livelli di antiossidanti, come frutta e verdura, cereali integrali , noci e semi freschi.  Poi per proteggerci contro i danni mitocondriali dai radicali liberi, Omega- 3, acidi grassi che si trovano nelle fonti marine , come sgombri, aringhe, sardine, tonno bianco e salmone e in alimenti vegetali, come semi di lino , noci, soia, necessari per costruire le membrane mitocondriali. 

Poi consumare più Resveratrolo per migliorare la funzione mitocondriale. Gli studi sugli animali trattati con resveratrolo hanno prodotto come risultato una maggiore capacità aerobica e fisica, una migliore resistenza all'insulina e hanno fornito una protezione contro l'obesità. Il resveratrolo attiva il gene SIRT1 ( sirtuina ). In combinazione, resveratrolo e SIRT1 possono aiutare ad ottimizzare la funzione mitocondriale. Il resveratrolo si trova in alimenti come le arachidi, vino rosso, uva, mirtilli. 

Infine esercizio fisico quotidiano e aerobico. Insomma camminare a piedi o rimettersi sulla bicicletta possono essere davvero dei grandi regali che potete fare alla vostra Persona.

Insomma, da oggi, possiamo pensare che c'è di più e con un lavoro più fine anche a tavola e con l'esercizio fisico corretto, possiamo combattere, curare, in maniera dolce, integrata, e favorire il benessere del nostro cervello e dell'intero organismo.
Sentite sempre il parere del vostro Geriatra e ricordate che la Geriatria è una branca della Medicina molto vasta, capace di contenere ancora al suo interno, un'approccio complessivo alla persona e di valutare non solo la singola patologia, ma di procedere in maniera integrata nel rispetto della Unicità dell'individuo.


venerdì 19 dicembre 2014

Alzheimer. Qualche buona notizia? a quanto pare si.....(speriamo che nel 2015 possa cambiare qualcosa davvero e si possano vedere i piccoli significati risultati dello studio anche fra le persone Italiane)

Dopo un lungo periodo di tempo in cui molta ricerca, negli anni, ha prodotto scarsi risultati per i pazienti con problematiche legate a disturbi del comportamento cognitivo, adesso da un piccolo recente studio effettuato in America, emerge una novità interessante.
In questo nuovo, recente studio, infatti, si assembla un approccio complessivo al paziente (integrato e ben sintetizzato) mettendo a punto molti piccoli danni e considerando tanti piccoli problemi (forse solo apparentemente dissociati) ed equilibrando aspetti anche abbastanza elementari come aggiungere integrazione di vitamine e antiossidanti insieme a omega 3, dieta corretta, riduzione delle glicemie, correzione dello stile di vita, aggiustamento del sonno, riequilibrio ormonale.
Insomma, in qualche modo si mette anzi si rimette al centro prepotentemente "l'approccio integrato multidimensionale alla Persona" proprio di tipo Geriatrico, esaltando l'aspetto più innovativo di questa disciplina ancora troppo poco considerata ed apprezzata.
Tutto questo produce secondo i dati riportati, risultati davvero incoraggianti. Ed allora ecco perchè è sempre importantissimo recarsi dal Geriatra e spendere tempo con lui, facendo un lavoro integrato regolare che magari non darà frutti nell'immediato e non sarà la semplice compressa miracolosa che tutti si aspettano, ma che a distanza potrà davvero dare grandi risultati.
Di seguito si allega il link:
In questo momento storico è importante avere questo nuovo importante lume di speranza perchè mentre le statistiche ci dicono che nei prossimi anni ci sarà un'esplosione di questo tipo di problematiche fra la popolazione dei paesi avanzati, mentre la crisi avanza e la spesa per la gestione della Sanità sarà forse ulteriormente ridotta, invece lavorando con un pò di lungimiranza, facendo un discorso di "pre-venire ed arrivare in tempo",  si possono ottenere grandi benefici e se si comincia presto si potrà forse lavorare solo con una gestione ambulatoriale per molti anni. 
   
(speriamo che nel 2015 possa cambiare qualcosa nelle abitudini e nello stile di vita delle persone e si possano vedere i piccoli significati risultati evidenziati dello studio. E' un piccolo grandissimo passo in avanti.
)

lunedì 1 dicembre 2014

Alvo stitico, stitichezza? Dubbi e perplessità su come comportarsi? Torniamo a parlarne in questo post su Blog-Geriatria.

Prendendo spunto da una domanda posta da un nostro lettore che ci ha scritto all'indirizzo della nostra casella di posta elettronica chiedoalmedico@gmail.com, per saperne di più sui farmaci che possono provocare stitichezza, torniamo comunque a fornirvi alcune informazioni relativamente a questa condizione che appare abbastanza frequente nella popolazione anziana, specie se l'alimentazione non è sempre varia e ricca di fibre. Ricordiamoci poi che è importante un'attività fisica regolare, muoversi con regolarità e non essere pigri. Quando le condizioni sono di complessiva ipocinesia, i fecalomi sono dietro l'angolo, ed allora è meglio sentire il parere dello specialista ed integrare la terapia con qualche lassativo. I lassativi sono certamente utili ma "l'abuso" con il passare del tempo, può provocare una vera e propria stipsi da lassativi. Importante bere inoltre acqua regolarmente e sentire il parere del proprio medico e del proprio specialista Geriatra, se ci sono limitiazione (Scompenso Cardiaco, ad esempio).


Per rispondere alla Mail che ci chiedeva se i farmaci assunti quotidianamente possono in qualche modo aver contribuito alla situazione di stipsi riferita, diciamo che certamente si, premettendo e specificando che comunque ogni modifica della terapia deve essere valutata con il proprio medico di Medicina Generale e con il proprio Specialista Geriatria.
Ecco poi, per completezza nella risposta, un elenco di gruppi di farmaci che più comunemente possono provocare stipsi:
-FANS (farmaci normalmente assunti come antinfiammatori, analgesici, antipiretici), - oppioidi, - antispastici, - antidepressivi triciclici, - antipsicotici, - levo-dopa (assunta ad esempio nel Morbo di Parkinson), - calcioantagonisti (farmaci usati per la pressione arteriosa), - clonidina, - antiacidi, - sucralfato, - colestiramina ed anche alcuni chemioterapici come il metotrexato o il fluorouracile. Questi sono solo alcuni, inseriti in una piccola lista, per farsi un'idea della possibilità che il problema sia reale ma anche per mettere di nuovo in allerta il nostro lettore che è bene sentire sempre il parere del Medico, fare una visita completa e magari, se emergono elementi di dubbio, approfondire con una glicemia, una calcemia, una potassiemia e un dosaggio degli ormoni tiroidei (TSH, ft3 e ft4). E' importante valutare inoltre emocromo, sideremia, ferritina e ricerca del sangue occulto nelle feci.


Per terminare ricordiamo che i lassativi non sono tutti uguali specie perchè agiscono con differente meccanismo pur realizzando lo stesso risultato. Per cui è importante saper scegliere e magari cambiare spesso per non abituarsi troppo allo stesso prodotto o avere degli assorbimenti non regolari.
Ecco alcuni lassativi che potrete trovare in commercio:
Lassativi di massa (a base di metilcellulosa o psyllium),
Lubrificanti (oli), 
Osmotici (sali di magnesio, lattulosio, sorbitolo),
Stimolanti (olio di ricino, senna, cascara).

sabato 22 novembre 2014

L'Alzheimer descritto da bloGeriatria per te.

L'Alzheimer è una malattia del cervello legata all'età che avanza e che, poco a poco, distrugge la memoria di una persona e la capacità di elaborazione del pensiero e, alla fine, limita anche la capacità di svolgere i compiti più semplici. L'Alzheimer è la causa più comune di demenza ma non l'unica.
Qualche lieve dimenticanza è da considerarsi normale quando le persone invecchiano ma, a volte, la memoria o altri problemi di pensiero possono essere più gravi e subdoli.
La ricerca oggi sta aiutando gli scienziati a comprendere meglio i cambiamenti cognitivi legati all'invecchiamento.
Ogni giorno, nuove informazioni affinano la nostra conoscenza di questa problematica e seppur a piccolissimi passi è possibile impegnarsi in un discorso che può apportare molti benefici se integrato in un ragionamento di "POTENZIAMENTO" delle risorse del soggetto.
Ecco perchè è importante collaborare con il Geriatria e permettergli di prendersi cura della persona nel tempo cercando di lavorare su tanti piccoli aspetti per avere la migliore risposta possibile.
La malattia, si diceva, si manifesta spesso caratterizzata da amnesia progressiva e altri deficit del sisteama cognitivo. Il deficit di memoria è prima circoscritto a sporadici episodi nella vita quotidiana, poi man mano il deficit aumenta e la perdita della memoria arriva a colpire anche la memoria episodica retrograda ( fatti della propria vita o eventi del passato) e la memoria semantica (le conoscenze acquisite)
Inoltre possono manifestarsi crescenti difficoltà di produzione del linguaggio, con incapacità nella definizione di nomi di persone od oggetti e/o di di "trovare le parole", seguiti poi nelle fasi più avanzate da disorganizzazione nella produzione di frasi e uso spesso scorretto del linguaggio.
 Anche la pianificazione e gestione di compiti complessi (gestione di documenti, attività lavorative di concetto, gestione del denaro, guida dell'automobile, cucinare, ecc.) cominciano a diventare progressivamente più impegnative e difficili, fino a richiedere assistenza continuativa o divenire impossibili.
Molti di voi potranno raccontare, per esperienza diretta, come questi pazienti possono manifestarsi problematiche comportamentali (vagabondaggio, coazione a ripetere movimenti o azioni, reazioni comportamentali incoerenti) o psichiatriche.
Anche il disorientamento nello spazio, nel tempo o nella persona è un sintomo frequente a partire dalle fasi intermedie-avanzate. 
Ai deficit cognitivi e comportamentali, nelle fasi più avanzate si aggiungono infine complicanze mediche internistiche che purtroppo spesso portano a una compromissione rapidamente progressiva della salute. Un tempo si diceva che di "Alzheimer non muore nessuno" intendendo che erano le complicanze legate alle patologie acute intercorrenti (polmoniti, fratture accidentali,.... etc) il vero problema. 

- L'Alzheimer è una malattia complessa che attualmente progredisce nel corso di molti anni, anche grazie al miglioramento del sistema sanitario e delle conoscenze mediche integrate. 
Una serie di fattori possono aumentare o diminuire la probabilità di una persona di sviluppare la malattia. Questi fattori di rischio includono l'età, la genetica, l'ambiente, e lo stile di vita, ma non solo questi. 
 Alcuni fattori di rischio ad oggi possono essere modificati o controllati, mentre altri non si possono modificare.
Gli scienziati stanno esplorando da tempo delle strategie di prevenzione e cura efficaci.
Ad oggi, lo abbiamo già segnalato tante volte in questo blog,  l'esercizio fisico, la dieta (il controllo della glicemia, del peso corporeo) , e i cosiddetti "giochi del cervello" possono aiutare a ritardare o prevenire la malattia di Alzheimer. I risultati degli Studi peraltro, attualmente, non supportano l'uso di qualsiasi particolare farmaco come risolutivo e pertanto abbiamo davvero bisogno di favorire la ricerca Medica e la buona Ricerca Pubblica e dobbiamo però lavorare, cercando ad esempio di ridurre, collaborando, il rischio cardio-cerebrovascolare associato.
Non si tratta di un approccio semplice ma di una strategia integrata e ben nota che necessita però di impegno e di volontà del Medico, del paziente e dei familiari.
Si possono fare dunque certamente molte cose che possono mantenere il cervello sano, attivo e non solo, e soprattutto per cercare di rimanere complessivamente in buona salute.

● fare esercizio fisico regolarmente: 30 minuti al giorno di passeggiata a piedi oppure un bel giro in bicicletta (da non sottovalutare l'utilità delle nuove e belle eBike o comunemente note come bici elettriche a pedalata assistita)
● seguire una dieta sana e ricca di frutta e verdura e variare il tipo di frutta e seguire la stagionalità degli alimenti. Chiedere al vostro Geriatra di fiducia, di più su alcune spezie: curcuma, zafferano o sulla vitamina D. Conoscere i benefici del cacao nella dieta.
● impegnarsi in attività sociali e intellettualmente stimolanti; uscire con gli amici, stare con i nipoti e i figli e non isolarsi dal contesto sociale. (- di contro, questa è una società che deve ancora imparare a vivere questo problema con maturità e in quest'ottica, sono sempre più necessari luoghi di incontro e di aggregazione come i nascenti Alzheimer Cafè che possono integrare e aiutare a capire meglio le cose)
● buon controllo del diabete e della circonferenza vita e del peso 
● monitoraggio degli alti livelli di pressione arteriosa ed eventuale correzione adeguata seguendo le indicazioni del proprio medico
● tenere i livelli di colesterolo nel sangue bassi ormai è argomentoo noto!
● la depressione può essere un problema da non sottovalutare e va opportunamente considerato e trattato, se necessario.


sabato 15 novembre 2014

Insufficienza renale nell'anziano: per saperne di più ..........

C'è sempre più interesse sull'argomento "rene" e sulla sua funzionalità nel paziente "anziano". 
Vediamo di saperne di più....
Intanto diciamo che con il trascorrere del tempo anche il rene subisce un invecchiamento che dunque si manifesta con perdita di peso, riduzione del volume e delle dimensioni; si creano dei danni all'interno del sistema vascolare e si modificano le strutture complessive che lo compongono a livello profondo dei tessuti. Alla fine, tutto questo porta inevitabilmente a perdita anche di funzionalità.
Il processo non si manifesta immediatamente ed in qualche modo cerca l'equilibrio fino ad un certo punto almeno, poi emergono inevitabilmente i segnali di una diminuzione della funzionalità (vedasi aumento della creatininemia e riduzione della velocità di filtrazione glomerulare)
Ipertensione arteriosa, aterosclerosi, dislipidemia, obesità, iperuricemia, fumo, sindrome metabolica, diabete mellito, insufficienza cardiaca, farmaci, nefrolitiasi sono tutti e non solo, possibili situazioni che possono contribuire al danno renale o peggiorare una situazione precaria.
Perciò certamente il rene invecchia e ci sono molti motivi per cui può invecchiare peggio e tantissimi buoni motivi per recarsi dal Geriatra, dallo Specialista di riferimento e cominciare a preoccuparsi della situazione facendo si che una visita ben fatta possa mettere in luce tutti gli aspetti che possono partecipare ad una situazione in una singola Persona. Questo può aiutarvi a fare il punto sulle vostre abitudini, sui farmaci che assumete, sul vostro stile di vita e sulla vostra dieta e certamente  potrete trarre più benefici da una visita completa ben fatta con lo scopo di aumentare la consapevolezza e la conoscenza sul problema.  Dallo specialista Geriatra bisogna andare prima!!!


Con il vostro Geriatra di fiducia potrete nel corso della visita valutare tutti gli aspetti ed ancora egli potrà consigliarvi:
- Modificazioni del regime alimentare. Infatti oggi sappiamo bene che la velocità della riduzione della funzionalità renale, nei pazienti con malattie renali progressive, può essere leggermente rallentata con la restrizione dell’apporto proteico. 
- Una terapia antipertensiva ben calibrata
- Una visita dal Nefrologo se le condizioni dovessero richiederlo.
Inoltre................
Più volte abbiamo detto in altri post delle complicanze: tali complicanze comprendono l’anemia, l’iperfosfatemia, l’ipocalcemia, l’iperparatiroidismo e il prurito, vanno trattate.

L’anemia conseguente all’insufficienza renale cronica è abbastanza presente nel soggetto anziano e deve essere gestita a volte anche con il supporto di strutture Ospdaliere.
L’iperfosfatemia, l’ipocalcemia e l’iperparatiroidismo vanno valutati.

E veniamo al PRURITO. Spesso un sintomo non associato direttamente ed immediatamente al rene.
Molte sono le cause che possono dare prurito ma quando questo si lega al problema renale può essere un problema notevole e va gestito con l'aiuto del vostro medico e del Vostro Specialista di fiducia.


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